Intervista al direttore commerciale del Gruppo Unicomm Giancarlo Paola sul numero della rivista Food Retail – Format & Canali Annual Report 2022
LA RETE POLIEDRICA, FATTA DI IPER, SUPER, DISCOUNT, C&C, RESTA UN PUNTO FERMO DEL PLAYER, CHE MIRA A UN’OFFERTA SU MISURA PER OGNI LOCATION PRESIDIATA E ALLO SVILUPPO DELLA MDD. IN PROGRAMMA OTTO APERTURE.
Strategia commerciale coerente, relazione trasparente con i clienti, continua revisione dell’offerta: sono i tre pilastri alla base di Gruppo Unicomm, che ha fatto della multicanalità un “marchio di fabbrica”. La realtà che fa capo alla famiglia Cestaro, infatti, conta più di 270 punti vendita in sette regioni italiane (Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Toscana, Lazio), con sette format per la vendita al dettaglio e uno per il cash&carry: Emisfero (iper), Famila Superstore, Famila supermercati, Mega supermercati, Emi supermercati, A&O supermercato, Hurrà (soft discount), C+C (cash&carry). E per il 2o22 sono in programma ben otto nuove aperture.
A ogni nuova inaugurazione del Gruppo Unicomm precede una fase di analisi del bacino di utenza, che determina la scelta dell’insegna e del format nonché lo sviluppo di un’adeguata politica commerciale e la proposta di un’offerta coerente con le esigenze dei consumatori. Ecco perché solo in alcuni territori l’offerta al dettaglio si mescola con quella per il fuori casa e la profondità di proposte nel reparto gastronomia è costruita sulla base della location: “Per questo reparto – fa sapere Giancarlo Paola, Direttore commerciale Gruppo Unicomm e Ad Gmf – in molte zone i risultati sono veramente interessanti, a conferma che le nuove generazioni di clienti, grandi utilizzatori del delivery, amano comprare prodotti pronti anche al supermercato. E a proposito degli acquisti online, confermo che la concorrenza sarà sempre più verticale e dovremo sempre più fare i conti con catene che non gestiscono nessun negozio fisico. Il quick commerce e il flash commerce rispondono sicuramente alle esigenze di nuove categorie di consumatori, spesso giovani e residenti in grandi centri urbani, che li usano frequentemente, ma non in modo esclusivo. Rappresentano certo un’altra causa di erosione di fatturato per i supermercati, così come i siti specializzati in alcune categorie di prodotto (vino, pet food, ecc). Per questo, i supermercati che operano nei territori dove questi fenomeni sono più importanti devono senz’altro adeguarsi velocemente e rispondere con servizi aggiuntivi”.
Il Famila Superstore di Mestre (Ve) rappresenta un esempio di flagship store, “ma solo perché e stato il primo realizzato con il nuovo format Famila nel 2o18”, puntualizza Paola, che continua: “da allora, le nuove aperture seguono lo stesso modello, ma anche l’Emi di Gubbio (Pg) merita di essere citato perché propone un giusto mix d’innovazione e tradizione”.
Quali sono i punti di forza dei superstore del Gruppo Unicomm? “Principalmente la profondità assortimentale del grocery, la distintività dei reparti freschi e l’integrazione del non food – risponde Paola -, che prevede casalinghi, autoaccessori, ferramenta, giocattoli, libri, elettricità, teleria, intimo, piccoli elettrodomestici, giardinaggio. Inoltre, rispetto ai super e possibile trovare un reparto gastronomia più grande e spesso il bar e un’area dedicata al sushi”. Per il superstore Gruppo Unicomm preferisce una dimensione compresa tra i 2.ooo e i 2.5oo mq, mentre nel corso degli anni gli ipermercati sono stati ridimensionati, diminuendo i reparti coperti dai negozi specializzati. “La forte distintività nei reparti freschi e un’adeguata strategia commerciale studiata per Emisfero, però – fa notare il Direttore commerciale – ci ha comunque consentito di mantenere, e in alcuni casi aumentare, il fatturato”.
Del resto, proprio il reparto freschi, che ha fatto la differenza per i punti vendita Emisfero, potrebbe essere una discriminante per lo sviluppo di alcune catene di discount: “Come sappiamo le catene straniere presenti nel nostro Paese non hanno un’offerta di freschissimi e, stando alle loro dichiarazioni, sembrerebbe che mai li avranno. Al contrario, alcune insegne nazionali hanno introdotto da anni questo reparto, facendo evolvere il format e rispondendo spesso anche alle esigenze di prossimità. Peraltro, pure il numero dei prodotti leader in assortimento aumenta costantemente. Osservando questi fenomeni non posso non affermare che i ‘vecchi discount’ si stanno ritagliando un ruolo diverso da insegna a insegna nel mercato italiano e probabilmente in futuro avranno una composizione di cluster di clienti differente“.